mercoledì, 22 ottobre 2025 | 10:55

Mediazione: in arrivo la proposta per ampliare le materie obbligatorie

Dal Consiglio nazionale della categoria la proposta di modifica per favorire l’utilizzo della mediazione in un più ampio spettro di materie (CNDCEC - comunicato 17 ottobre 2025)

Mediazione: in arrivo la proposta per ampliare le materie obbligatorie

Dal Consiglio nazionale della categoria la proposta di modifica per favorire l’utilizzo della mediazione in un più ampio spettro di materie (CNDCEC - comunicato 17 ottobre 2025)

Il Consiglio nazionale della categoria ha inviato ad inizio agosto, all’Ufficio legislativo del Ministero di Giustizia, una proposta di modifica al DLgs 28/2010 - in gran parte novellato dalla c.d. riforma Cartabia di cui al DLgs. n. 149/2022 e come integrato e corretto dal DLgs 216/2024 - corredata da una relazione illustrativa, basata sulla evidenza dell’uso della mediazione civile e commerciale sia nelle materie originarie, sia in quelle introdotte dalla riforma Cartabia.

La proposta è stata elaborata anche al fine di facilitare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR in tema di giustizia, che prevedono una riduzione del 40% del tempo medio di durata dei processi e una diminuzione del 90% dei processi civili pendenti entro giugno 2026, scadenza che potrebbe tuttavia subire uno slittamento.

Le materie obbligatorie di cui è stata suggerita l’introduzione a condizione di procedibilità riguardano: la responsabilità extracontrattuale ed in materia di contratti e obbligazioni (su diritti disponibili) la loro esecuzione, risoluzione, invalidità ed inadempimento, compresi i contratti di appalti pubblici, per i quali, in alternativa, si applicano le leggi speciali che già prevedono strumenti di risoluzione alternativi alla giustizia.

Secondo le stime, l’emendamento proposto potrebbe incrementare le procedure di mediazione civile e commerciale di circa 50.000 unità all’anno, portandole dalle attuali 170.000 a circa 220.000, con un aumento di circa il 30%.

La proposta è stata presentata anche in considerazione di quanto previsto dalla sentenza n. 05489/2025, con la quale il TAR Lazio ha rigettato, per infondatezza, il suddetto ricorso avverso il DM 150/23, confermando come le previsioni normative contestate siano coerenti con lo spirito della riforma della mediazione e con l'ampliamento dei casi obbligatori.

di Ilia Sorvillo

Fonte normativa